domenica 8 luglio 2007

Ecco la nuova 500: il ritorno di un mito dell'automobilismo italiano

Adesso è tutta da guidare. Poche ore ci separano dalla presentazione ufficiale dell’auto senza dubbio più attesa degli ultimi anni. La notizia del ritorno di un mito della storia automobilistica italiana, era stata diffusa all’inizio del 2006, promettendone la presentazione ufficiale dopo 500 giorni e successivamente anticipata al 4 Luglio 2007, esattamente 50 anni dopo il suo esordio. Senza dubbio dietro una fervida ed impaziente attesa c’è un’abile azione di marketing, che sin dalle prime battute della storia di questo “remake”, ha saputo puntare tutto sull’emozione e sui sentimenti dei nostalgici degli anni ’60 e ’70. Non si dimentica facilmente il passato e similmente è difficile dimenticare la prima auto (per molti proprio la 500). In pochi però ricordano che i risultati non arrivarono subito: la 500 infatti fu immessa sul mercato come alternativa per chi non poteva permettersi la Fiat 600 o la 1100. Ma all’epoca l’auto era una sola per ogni famiglia e alla propria vettura si richiedeva anzitutto spazio e versatilità, caratteristiche in cui la 500 di certo non eccelleva. Senza contare che il primo prezzo fissato fu di 490.000 lire, comprensivo di “5 ruote gommate e accessori d’uso” (come recitava lo slogan), ma in ogni caso troppo vicino a quello della sorella maggiore 600, per giustificare le dimensioni ridotte e le finiture che, almeno nelle prime serie, lasciavano davvero a desiderare. Il “tiepido” consenso ottenuto spinse la Fiat, nei mesi successivi, ad intervenire con rapidità sul prezzo, limato di 25.000 e sui numerosi difetti di assemblaggio che non escludono il grossolano errore di progettazione del deflettore del finestrino (quando è aperto, ostacola il volante). Il boom economico degli anni ’60 fece il resto e ben presto la “Nuova 500” trovò la sua collocazione ideale come seconda auto di famiglia.


Adesso dopo poco più di trent’anni dalla sua uscita di produzione, arriva sulle nostre strade la riedizione in chiave moderna. Una scena che negli ultimi tempi si ripete periodicamente ma con esiti decisamente differenti. La “Mini” nata sotto l’egida Bmw è stata e continua ad essere un indiscutibile successo, che non ha mai sofferto di un prezzo d’acquisto alto, poiché in buona parte ripagato dalla cura dei dettagli e dalle tipiche attenzioni teutoniche. Non si può dire però la riedizione del “Maggiolino” (Volkswagen New Beetle) abbia ottenuto i risultati sperati: le cause vanno ricercate sicuramente nel prezzo elevato, ma non si possono dimenticare i propulsori di grossa cilindrata e decisamente poco economici. In ogni caso chi si rivolge a vetture di questo tipo ricerca esclusività, affidabilità e una maniacale cura dei dettagli, unita a propulsori moderni ed efficienti. La 500 del nuovo millennio ha evidentemente puntato tutto sull’immagine (recuperando anche il marchio “Abarth”), ma offrendo sotto un abito nuovo di zecca, peraltro ad un prezzo elevato come 50 anni fa, i “soliti noti”: 1.2 8 V (69 Cv) e 1.4 16V (100 Cv) e il 1.3 Multjet (a gasolio) da 75 Cv. Le prestazioni sono discrete e i consumi soddisfacenti, anche se considerando i dati dichiarati dalle rispettive Case, in accelerazione e per consumi la nuova Renault Twingo da 100 Cv, offre prestazioni migliori a parità di potenza e ad un prezzo decisamente inferiore.

Per la nuova ‘500’ si partirà dai 10.500 euro per la versione ‘entry level’, sicuramente dotata, come 50 anni fa, almeno delle sue ‘5 ruote gommate e accessori d’uso’. Adesso, dopo la ‘festa nazionale’ (dal 4 all’8 Luglio), con la sua diretta televisiva su Canale 5 e in streaming sul sito dedicato, non resta che sperare. Una tale mirabile operazione di marketing ha certamente preparato il terreno all’arrivo della nuova piccola Fiat, ma se è vero che ‘è più facile costruire auto, piuttosto che venderle’, non si può che sperare in un prodotto automobilistico realmente degno di tale aspettativa.

"ICEMAN" torna a vincere anche nella terra di Hamilton


Kimi Raikkonen si impossessa della vetta del podio per il secondo Gran Premio consecutivo. Il GP di Gran Bretagna si tinge di rosso Ferrari, anche se le McLaren non danno particolari cenni di cedimento: Alonso ed Hamilton (partito in Pole) si sono piazzati in seconda e terza posizione. Festa preannunciata per l'inglesino prodigioso, ma ben presto rovinata dall'uomo di ghiaccio, costantemente più veloce in tutti i 59 giri previsti.

Terza vittoria stagionale per il Finlandese Kimi, dopo quelle ottenute in Australia e a Magny-Cours (Francia).
Un'altra storia per il brasiliano Felipe Massa che, a causa di un inspiegato spegnimento del motore della propria monoposto, è stato costretto a scivolare in fondo allo schieramento sulla griglia di partenza. Non si può certo dire che Massa si sia perso d'animo, perchè ha messo a segno tutti i sorpassi necessari a raggiungere la zona punti, chiudendo la gara in 5° posizione.

Nonostante le ottime prove dei ferraristi, al comando della classifica rimane sempre inglese Lewis Hamilton con 70 punti, seguito Fernando Alonso a quota 58, tallonato da Raikkonen e Massa rispettivamente a 52 e 51 punti.


ORDINE D'ARRIVO

L'ordine di arrivo del Gp di Gran Bretagna (59 giri di 5,141 km per 303,319 km):
1. Kimi Raikkonen (Fin) Ferrari 1'21'43"074 (media 222, 630 km/h)
2. Fernando Alonso (Spa) McLaren-Mercedes + 2"459
3. Lewis Hamilton (Gbr) McLaren-Mercedes + 39"373
4. Robert Kubica (Pol) BMW-Sauber + 53"319
5. Felipe Massa (Bra) Ferrari + 54"063
6. Nick Heidfeld (Ger) BMW-Sauber + 56"336
7. Heikki Kovalainen (Fin) Renault + 1 giro
8. Giancarlo Fisichella (Ita) Renault + 1 giro
9. Rubens Barrichello (Bra) Honda + 1 giro
10. Jenson Button (Gbr) Honda + 1 giro.
11. David Coulthard (Gbr) Red Bull + 1 giro
12. Nico Rosberg (Ger) Williams + 1 giro
13. Alexander Wurz (Aut) Williams + 1 giro
14. Takuma Sato (Jap) Super Aguri + 2 giri
15. Christijan Albers (Ola) Spyker + 2 giri
16. Vitantonio Liuzzi (Ita) Toro Rosso + 6 giri

Ritirati: Mark Webber (Aus) Red Bull (10° giro); Adrian Sutil (Ger) Spyker (17° giro); Ralf Schumacher (Ger) Toyota (23° giro); Scott Speed (Usa) Toro Rosso (30° giro); Anthony Davidson (Gbr) Super Aguri (36° giro); Jarno Trulli (Ita) Toyota (44° giro).

Giro record: Kimi Raikkonen (Ferrari) 1'20"638.

"X-Trail" MY 2007: il SUV griffato Nissan si rifà il trucco


Nissan continua a puntare tutto sul segmento dei SUV e Crossover. La Qashqai nei primi mesi di vita, ha ottenuto risultati anche superiori alle aspettative grazie ad un’offerta ampia di propulsori e allestimenti, con trazione anteriore o integrale. Ma adesso è arrivato il momento della nuova generazione “X-Trail”. Praticamente invariato il design dalla sua immissione sul mercato, adesso è pronta a rilanciarsi con uno stile decisamente più imponente rispetto al passato e forse un po’ meno “sbarazzino”. Le dimensioni del resto sono cresciute di 17, 5 cm in lunghezza, restando quasi invariate larghezza e altezza.

Sicuramente un incremento di lunghezza a tutto vantaggio dell’abitabilità e della capacità di carico adesso ai vertici del segmento di riferimento (603 litri).
tica strumentazione posta al centro del cruscotto, a favore della caL’interno, anch’esso rinnovato, vede la modifica più importante nella strumentazione: la X-Trail infatti perde la caratteristica strumentazione posta al centro del cruscotto, a favore della canonica e decisamente più funzionale posizione di fronte al guidatore.


Il sistema “All Mode 4x4” che gestisce la trazione integrale, si fregia adesso di alcune importanti novità, tra cui una funzione che in “Land Rover” chiamerebbero HDC: si tratta di del dispositivo elettronico che controlla la velocità in discesa della vettura, limitandola a 7 Km/h. Un’altra importante novità riguarda l’assistenza alla partenza in salita, che evita l’arretramento della vettura rilasciando il pedale del freno.
Anche dal vano motore arrivano novità: infatti per adeguarsi alle proposte della concorrenza, la Casa nipponica ha schierato nella gamma X-Trail il 2.0 a gasolio nei due livelli di potenza da 150 e 173 Cv.


Il listino prezzi parte dai 28.251 per la versione 2.0 a benzina, per arrivare ai 37.201 euro della 2.5 sempre a benzina e dotata di cambio automatico CVT, passando per le versioni a gasolio 2.0 dCi 150 Cv (30.451 euro) e 2.0 dCi 173 Cv (31.851 euro).